Odette Copat ha scritto storie di margini e confini, tenacemente di provincia, malinconicamente divertenti: un gioco di specchi che combina liberamente finzione e realtà. Mentre Francesca Violi ha usato la chiave del noir per una storia dove carnefici e vittime si scambiano di ruolo e dove la natura e soprattutto i boschi si rivelano ingannevoli e portano a prendere abbagli. Un incontro che è anche un modo per esplorare il nordest segreto.